Ciao a tutti,
oggi sono particolarmente allegra perché, in tempi da record, è arrivato l'idrossido di potassio, base che serve per produrre il sapone liquido.
Inutile dirvi che non vedo l'ora di fare una prova. Nello stesso ordine ho richiesto anche la cera vergine e l'acido citrico di cui stavo finendo la scorta.
Con la cera voglio provare a produrre una crema viso ed altri cosmetici.
Nel frattempo ho preparato la ceretta araba, una ceretta a freddo idrosolubile che ha il vantaggio di essere biodegradabile al 100% ed estremamente poco costosa: zucchero e limoni costano in media 1,30 euro al chilo.
Il vantaggio di questa cera oltre al costo e alla biodegradabilità, è quello di poter essere rimossa con l'acqua, quindi se sbagliate a stenderla, la potete lavare via facilmente. Stessa cosa vale per i residui dopo ceretta.
Lo svaltaggio invece riguarda la pelle umida (sudata): in questo caso la ceretta non si attacca bene. Per ovviare al problema cospargete del talco sulla pelle prima della cera.
Ingredienti:
- 240 g di zucchero
- 60 g di succo di limone filtrato (circa 2 limoni)
Procedimento:
Pesare gli ingredienti. Porre lo zucchero in una padella antiaderente. Io ho utilizzato una padella in ceramica per rendere evidente il viraggio del colore. Porre il succo di limone nella padella e mescolare.
Accendere il fornello a fuoco vivace e mescolare fino all'inizio della bollitura. Lo zucchero si scioglierà lentamente. Abbassare la fiamma e lasciare cuocere (circa 10 minuti) mescolando di tanto in tanto fino a quando non prende un colore ambrato.
Nel caso in cui non abbiate una padella in ceramica, fate la prova della tazzina per sapere quando è il momento di spegnere. Dovrete sentire un profumo dolciastro, ma mai di caramello. Quest'ultimo caso vorrebbe dire che avete cotto troppo la ceretta.
Nella foto precedente il colore corretto è quello della goccia ambrata in alto sulla sinistra. La goccia in basso è invece il colore ad inizio bollitura (la terza è a quasi cottura).
Una volta pronta, riporre la ceretta in un contenitore di vetro e lasciare raffreddare. Conservare in frigorifero. C'è chi aggiunge dell'olio essenziale, ma secondo me è già profumata di suo.
Per utilizzarla basterà scaldarla a bagnomaria o nel microonde per 30 secondi. Per mantenerla liquida durante tutto il tempo necessario, tenerla a bagnomaria in acqua calda.
La ceretta va applicata sulla pelle pulita con una spatolina (abbassalingua, coltello non dentato, spalmino per il burro) in uno strato sottile nel senso di crescita del pelo. Prima di procedere con l'applicazione, controllare la temperatura perchè se troppo calda può provocare ustioni.
Coprire la zona con una striscia in TNT per depilazione o con delle striscie di cotone. Premere bene con una mano e strappare con decisione in contropelo. La striscia si riutilizza più volte.
Dopo la ceretta lavarsi con un sapone delicato ed applicare un olio alla calendula.
Fatto! Semplice, no?
Io per essere ecologica al 100% ho preparato delle strisce con del tessuto che avevo in casa. Ho utilizzato una striscia in TNT per prendere le misure (19 x 7) ed eseguito un bordino a macchina per evitare che si sfilaccino. Non ho volutamente fatto il bordino piegato perchè mi dà l'impressione di essere più difficile da lavare. Ho fatto anche delle strisce più piccole (circa la metà), di precisione, per le zone "difficili".
Dopo l'utilizzo, le strisce vanno messe a bagno in acqua calda e poi lavate con acqua a sapone.
Questa è la stessa ricetta che potete trovare in rete associata alla ceretta araba da utilizzare senza strisce. Io ho provato a fare la palla e ad utilizzarla, ma l'ho trovato più doloroso e piuttosto complicato: la cera si appiccicava alle mani. La tecnica con le strisce è molto più pratica.
Già che ci sono, ho rimosso dagli stampi il sapone.
Non so se si nota, ma solidificandosi è diventato più bianco.
Ed eccolo qui! E' piuttosto morbido e fragile, ora dovrà maturare per 40 giorni. Le chiazze oleose che vedete sulle forme (ex-sotto) sono dovute alla glicerina che si forma nel processo di saponificazione.
Per oggi è tutto, ma ho un pò di idee che mi frullano per la testa.
Buon pomeriggio!
Emanuela