venerdì 29 novembre 2013

Eventi in evidenza.

Ciao a tutti,

volevo segnalare un evento gratuito organizzato dalla Croce Rossa Italiana. Si tratta di incontri in cui verrà insegnato a genitori, nonni, zii, tate, ecc.. le manovre di disostruzione pediatrica salvavita!

Locandina dell'Evento

La partecipazione è gratuita ed il corso dura circa due ore. Penso sia importantissimo per chi ha dei bambini o per chi se ne prende cura conoscere queste manovre. 

Di seguito il link per scoprire la data nella città più vicina a voi. 


Emanuela

- 10 giorni agli addobbi natalizi!!

Ciao a tutti,

mancano solo 10 giorni al momento in cui le nostre case si illumineranno a festa!

Nel frattempo si preparano le decorazioni con i più piccoli. Io mi sono divertita con mio figlio di tre anni a fare delle stelline con i mattoncini d'amido di mais (Happy mais, Playmais)! Provateli! Vanno bene per i bimbi dai 2 anni in su, purché abbiano già consolidato la capacità di rappresentare al realtà. Non sporca, è atossico, è biodegradabile ed è semplicissimo da usare. Basta inumidire un pezzetto sull'apposita spugnetta ed appiccicarlo ... ad un altro. 

Ecco quello che ha fatto mio figlio di soli tre anni con un piccolo aiuto da parte mia!



Sono luccicanti perché abbiamo steso uno strato di colla vinilica e brillantini. Mio figlio vuole attaccare le stelline ai vetri della finestra della sua camera, ma sto anche pensando di unirle con un filo di nylon e farle scendere da una mensola, così da averle in movimento. Ci saranno brillantini vaganti per tutta la camera, ma d'altronde Natale viene una sola volta l'anno! Di tutto questo la cosa più bella è che i bimbi si sentono coinvolti nei preparativi per le feste! Considerate che una confezione di questo gioco può rappresentare un'ottima idea regalo sia che il bambino non lo conosca ancora, sia che lo sappia già utilizzare. 

Nel frattempo anche la scuola materna si prepara alle feste e a noi genitori ha chiesto di preparare i pezzi di un presepe moderno. A me è toccato un personaggio (alla stregua del pastorello). Quindi, via di inventiva per creare un maschietto (a richiesta di mio figlio). Potevamo utilizzare qualsiasi tipo di materiale. Io ho deciso di fare un modellino con la plastilina. Volete vedere il risultato?


Ho impiegato un'ora, tanto per farvi capire il livello della mia incapacità, mentre mio figlio spargeva plastilina ovunque. Non sapendo come modellare i capelli, ho utilizzato del filo spesso che ho conficcato nella povera testa del pupazzo con uno stuzzicadenti. Beh dai, almeno sta in piedi! Cosa non si fa per i nostri piccini! 

Nella mia testolina frullano altre idee da realizzare con "picciriddu miu", ma ve ne parlerò in un prossimo post. 

Per ora buona giornata!!

A presto!

Emanuela

lunedì 25 novembre 2013

Ciccia o non ciccia? Seitan!!

Ciao a tutti,

partendo dal presupposto che sono troppo una buona forchetta per rinunciare ai piaceri della carne, è comunque un pò di tempo che rifletto sul fatto che nella mia famiglia se ne consuma veramente troppa!

Tutto è cominciato qualche anno fa quando il mio compagno, pastaiolo affezionato non amante delle verdure, ha deciso di perdere qualche chiletto sostituendo pane e pasta con carne ed affettati e senza nemmeno rendermene conto, la carne è diventata pietanza quotidiana.

E' risaputo ormai che nella nostra società vi è un eccessivo consumo di proteine e che queste proteine provengono in gran parte dalla carne, che ormai si trova in comode confezioni nel supermercato vicino casa ed a prezzi non proibitivi.

Oltre a non essere necessario tutto questo apporto proteico, la carne porta con se anche grassi animali ricchi in colesterolo e purtroppo, a causa degli allevamenti intensivi, anche tracce di farmaci ed ormoni. Un consumo saltuario di carne, soprattutto bianca, fa si che tali sostanze non si accumulino e permette invece di beneficiare dell'apporto di ferro organico, più assimilabile rispetto a quello inorganico, e vitamina B12, presente solo negli alimenti di origine animale.

La carne dovrebbe essere presente sulle nostre tavole non più di un paio di volte alla settimana e nel fare questo calcolo dobbiamo tenere presente che anche prosciutto, speck, bresaola e wurstel sono carne!

Tuttavia sostituire la carne sulle tavole di chi non ama la verdura non è impresa facile. Considerando però la buona volontà da parte del mio compagno nel provare nuovi alimenti, ho cominciato a cimentarmi con pietanze, non eccessivamente elaborate, da proporre in sostituzione della fettina.

Oggi ho deciso di cimentarmi nella preparazione del seitan di grano, che qualcuno magari conosce come carne vegetale. Il seitan è composto da glutine, una proteina vegetale presente in molte farine. Quando facciamo l'impasto per la pizza, questo contiene sia glutine sia amido. Per ottenere il seitan l'amido della farina viene eliminato mediante lavaggio in acqua dell'impasto: l'amido, solubile in acqua, si discioglie mentre il glutine, insolubile in acqua, forma una maglia morbida e malleabile.

Per la preparazione di un buon seitan è necessario utilizzare quelle che sono definite farine forti come la manitoba o quella integrale. Si possono però utilizzare anche altre farine, come ad esempio quella di kamut e quella di farro. Il sapore e la consistenza del seitan cambieranno in base alla farina utilizzata.

Io avevo in casa un pacchetto di farina integrale biologica. In tal caso la prima cosa da fare è setacciare la farina per rimuovere la crusca. Io ho omesso questo passaggio, la crusca si dovrebbe comunque separare in fase di lavaggio.

Attenzione: questo prodotto non è adatto per le persone affette da celiachia.

Ingredienti:

Per l'impasto (Fig.1 A)

  • 500 g di farina integrale di grano tenero
  • 300 ml di acqua

Per il brodo di cottura

  • 1 carota
  • 1/2 cipolla
  • 1 gambo di sedano
  • 2 cm di zenzero fresco
  • 3 cm di alga kombu secca
  • 2 foglie di alloro
  • 1 rametto di rosmarino
  • 3 rametti di prezzemolo
  • 3 bacche di ginepro
  • 50 ml di salsa di soia
  • 1,5 L di acqua

Procedimento

1 - Preparazione dell'impasto
Su una spianatoia (mi si è rotta la planetaria) disporre la farina a fontana (Fig.1 B). Versare nel centro una parte d'acqua ed iniziare ad assorbire l'acqua con piccole dosi di farina. Continuare fino ad esaurire tutta l'acqua. A questo punto avrete una palla di impasto che dovrete lavorare almeno 10 minuti, ovvero, fin a quando non otterrete un impasto liscio e soffice.

Fig. 1

2 - Riposo
Fate una palla e ponetela in un contenitore (Fig.2 A). Ricoprite la palla d'acqua e lasciate riposare 3 ore (Fig.2 B). Ricordate, più riposa e più facile sarà allontanare l'amido.

Fig. 2
3 - Lavaggio
Nel lavello disponete un colapasta adeguato a contenere l'impasto, in una insalatiera che lo contiene interamente. Ponete l'impasto nel colapasta e riempite l'insalatiera di acqua fredda. Con le dita o con le mani chiuse a pugno iniziate a schiacciare l'impasto. Noterete che l'amido inizierà a fuoriuscire (Fig. 3 A). Questa è la parte più critica in quanto vi sembrerà che l'impasto si disfi: non temete e continuate a lavorarlo. Se si dovessero staccare dei pezzi li potrete recuperare dal colino e reimpastare. Se avete usato la farina integrale non setacciata noterete che anche la crusca inizia ad uscire dall'impasto. Quando l'acqua è ben satura di amido (Fig. 3 B) la dovrete sostituire con acqua nuova ma questa volta calda. Non buttate via l'acqua dei primi e lavaggi, ma recuperatela in una grossa pentola. Nel versare l'acqua nella pentola recuperate la crusca con un colino. Effettuate un secondo lavaggio a caldo. Procedete alternando acqua fredda e acqua calda. L'unica accortezza che dovrete avere è di effettuare sempre l'ultimo lavaggio con acqua fredda, perché contrae le fibre di glutine e rende l'impasto più compatto. Via via che eseguite i lavaggi dovreste notare che l'impasto diventa sempre meno molle e sempre più compatto (Fig. 3 C). Alla fine dei lavaggi (io ne ho fatti 5) potete porre l'impasto sulla spianatoia ed aggiungere, impastando, verdure a pezzi o legumi. In quest'ultimo caso tenete presente che la cottura sarà un pò più lunga.

Fig. 3

Create una pallina come si fa per le mozzarelle (Fig. 4 A) ed avvolgete l'impasto a caramella in un canovaccio che avrete avuto l'accortezza di risciacquare bene dall'eventuale ammorbidente (Fig. 4 B e C). Io ne ho uno apposta che utilizzo in cucina e che lavo a mano con il detersivo dei piatti.

Fig. 4

4 - Cottura
Ponete in una pentola capiente con tutti gli ingredienti elencati e portate a bollore (Fig.5). Nello scegliere la pentola ricordate che il seitan in cottura aumenta di volume. Nel brodo di cottura potete metterci tutte le verdure che la vostra fantasia o il vostro gusto personale desidera. Vi consiglio però di utilizzare sempre la salsa di soia, che addiziona il seitan di due aminoacidi essenziali (lisina e treonina) di cui il glutine è carente e l'alga kombu che apporta iodio, ferro e calcio. In questo modo otterrete un alimento veramente completo.

Fig. 5

Quando l'acqua raggiunge il bollore ponete il seitan avvolto nel canovaccio. Dopo 30 minuti rimuovete il canovaccio e terminate la cottura per altri 40 minuti. Ponete il seitan su un tagliere e lasciate raffreddare (Fig. 6 A).

Fig. 6

Ora potrete tagliarlo a fettine (Fig 6 B) per prepararlo alla piastra o alla milanese, oppure a pezzetti per farne uno spezzatino con patate o ancora macinarlo per ricavarne un ragù! Io l'ho servito impanato come le cotolette alla milanese. 

Nella preparazione del seitan non si butta nulla. Come recuperiamo l'amido e la crusca?

Fig. 7

Facciamo i  pancakes e/o le crepes d'amido e crusca

Lasciamo sedimentare l'amido per almeno tre ore. Con un mestolo, eliminiamo l'acqua di superficie e arrivati all'amido sedimentato, lo mescoliamo e lo passiamo in un contenitore più piccolo. Lasciamo sedimentare ancora un'oretta ed eliminiamo l'acqua di superficie.

Per ogni 500 ml di amido ben sedimentato aggiungiamo:
3-4 cucchiai di crusca
2 cucchiai di zucchero
1 bustina di vanilina
1/3 di bustina di lievito per dolci

Lasciamo riposare 15 minuti. Il composto tenderà a sedimentare ancora. Potete decidere di eliminare ancora l'acqua oppure semplicemente mescolare (Fig.8 A). Io vi consiglio di aggiungere la crusca anche se la avete setacciata prima di impastare perché abbassa l'indice glicemico di questo dolce e lo rende meno gommoso.

Oliamo leggermente una padellina e versiamo circa 100 ml di composto. Quando si formano le bollicine, rigiriamo la frittellina (Fig.8 B). Lasciamo cuocere un minutino anche dall'altra parte.

Fig. 8
Prepariamo altre due frittelline analogamente e serviamo così come di fa per i pan cakes, con sciroppo d'acero o miele (Fig.9 A). Possiamo anche non mettere il lievito e cuocere analogamente a come fatto per i pan cakes, circa 50 ml di composto. Otterremo così una sorta di crepe che possiamo farcire con crema alla nocciola o marmellata (Fig.9 B).

Fig. 9

Che dite, vi piace l'idea??

Buon appetito!

Emanuela





giovedì 21 novembre 2013

E' il mondo che ti dice tu pensa alla salute!

Ciao a tutti,

oggi pausa dalle attività perché, non volendo farmi mancare nulla dalla vita, ieri ho fatto un prelievo di midollo osseo. Già già, facendo un routinario controllo dei valori ematici circa 8 mesi fa, il medico ha riscontrato che la conta piastrinica era elevata (il doppio per la precisione) rispetto al valore soglia. Da quel giorno è iniziato l'iter verso la diagnosi che è culminato ieri in un prelievo di midollo, che sembra essere l'unico modo per avere una diagnosi certa.

Il prelievo è un pochino doloroso e questo già lo sapevo, ma si sono guardati bene dal dirmi che avrebbe fatto più male dopo che durante! Ieri sera non riuscivo nemmeno a stare seduta. Oggi va meglio, ma preferisco non esagerare, al massimo preparerò una torta di noci, visto che mio suocero mi ha donato un bel sacchettone di noci colte fresche fresche nella campagna friulana*.

Essendo io già affetta da Morbo (o malattia) di Crohn, devo dire di aver reagito molto male alla notizia che un'altra patologia invalidante si aggiungeva alla prima. Chiaramente sto incrociando le dita, sperando che l'analisi sul midollo confermi la diagnosi, per ora provvisoria, di Trombocitemia essenziale, perché le alternative non sono molto divertenti. In caso di conferma potrò tirare un sospiro di sollievo, perché nella sfortuna mi sarà andata ancora bene, essendo la trombocitemia una patologia che si tiene a bada abbastanza semplicemente. 

Tutta questa faccenda mi ha però fatto riflettere, e molto, sulla non casualità degli eventi. Conoscete l'effetto placebo? L'effetto placebo è la più grande dimostrazione della forza che la nostra mente ha sul corpo, nonché della grande capacità del nostro corpo di guarire autonomamente. Così, come l'immaginare fervidamente che qualcosa che stiamo assumendo ci fa bene ci fa realmente stare meglio, allo stesso modo l'effetto tossico dei pensieri negativi avvelena il nostro corpo, facendoci ammalare

Il Morbo di Crohn mi fu diagnosticato ben 16 anni fa, al temine di un periodo della mia vita che definirei difficile, in cui tutto intorno a me stava cambiando, in cui avevo perso i punti di riferimento a cui ero attaccata e che erroneamente reputavo essere fondamentali per fare di me... ME. C'è voluto un pò di tempo per recuperare la mia identità e rimettere in piedi la mia vita, una sofferenza psicologica talmente intensa da lasciare il segno sul mio corpo. Ai tempi mi rivolsi anche ad un bravo medico che praticava l'agopuntura. Un pò medico ed un pò santone, mi disse che dovevo cambiare il modo di vedere gli eventi. Sosteneva che il mio corpo rispecchiava il modo in cui reagivo alle avversità: psicologicamente le accettavo a forza, ma me ne sarei voluta sbarazzare velocemente e il mio corpo, buttava giù il cibo, ma se ne sbarazzava in fretta. C'è voluto però l'intervento chirurgico per convincermi che lui aveva ragione e che non era con i farmaci che avrei risolto la situazione.

Ho cominciato ad ascoltare il mio corpo, a fare attenzione a come reagisce ai diversi fattori ambientali, ai diversi alimenti. I bambini sono più bravi di noi nel fare questo: se non influenzati dall'esterno (da noi) dormono quando hanno sonno, mangiano quando hanno fame, rifiutano i cibi che non riescono a digerire e sono in grado autonomamente di stabilire un'alimentazione equilibrata. Da adulti, i tempi frenetici, i condizionamenti indotti dalla società ci fanno perdere la capacità di ascoltarci. Quante volte mangiate degli alimenti che non tollerate e nonostante ciò continuate a farlo?? Non c'è bisogno del nutrizionista o del test delle intolleranze, lo sapete già da soli che non vanno bene, solo non lo volete ammettere. Io facevo lo stesso e, siccome non sono santa, lo faccio ancora, solo che ora sono consapevole di quello che faccio quando cedo alla tentazione. Parallelamente ho cominciato anche ad ascoltare tutti gli altri segnali: mi sono impegnata a rallentare quando ero esausta e a ridere quando ero giù di morale. Risultato: 10 anni di remissione non farmacologica!! Sono quasi un caso clinico!

Ero proprio convinta di saper tenere a bada la mia patologia e quando la vita mi ha messo nuovamente alla prova, mi sono concentrata sul benessere del mio intestino ... mai avrei immaginato che un altro organo sarebbe stato colpito dalla mia incapacità di gestire il momento. Inutile dirvi che quando ho scoperto il fattaccio mi è subito tornato in mente il medico-santone: cosa avrebbe detto a questo giro? Qual è l'emorragia mentale che il mio corpo sta tentando di tamponare con tutte queste piastrine?? Non chiedetemi una risposta, ci sto ancora lavorando.

Il mondo in cui viviamo non aiuta per niente, ci sommerge di immagini di un benessere fittizio fatto di cose e non di persone, di mode effimere e non di sentimenti duraturi, di malattie da curare e non di un corpo di cui avere cura, di eccessi da tamponare e non di equilibri da mantenere. Per non parlare dei veleni che quotidianamente ci spalmiamo addosso, mangiamo e respiriamo e delle onde elettromagnetiche a cui siamo sottoposti. E' veramente questo a farci felici? 

Io mi rimetto all'ascolto di me stessa e cercherò di evitare il più possibile i veleni industriali sotto qualsiasi forma mi vengano propinati. Certo, non sono pazza e gli antiaggreganti per ora saranno la mia quotidianità, ma sono proprio intenzionata a ridurre la chimica dei prodotti cosmetici. Chi mi assicura che non siano una concausa dei miei malanni?

Per il momento la mia anca martoriata mi dice che mi devo sdraiare un pochino. 

A tutti un buon pomeriggio!

Emanuela

P.S. Per maggiori informazioni 
La storia dei cosmetici

* vedi la pagina ricette

martedì 19 novembre 2013

Profumo ... di Eritrea!

Ciao a tutti, 

come vanno i vostri lavori domestici "di fino"? I miei un pochino a rilento. Ieri ho spostato un mobile piuttosto pesante (quindi non lo faccio molto spesso) per pulirlo bene anche dietro e, sorpresa!! Ho trovato una bella muffa sull'angolo in basso del mio soggiorno. 
La responsabile dev'essere stata la perdita d'acqua dal contatore (dell'acqua) del mio vicino, che si trova in corrispondenza della zona incriminata, ma all'esterno. L'acqua si deve essere infiltrata e come risultato è arrivata lei, l'odiata muffa!

Non so se lo sapete, ma per trattare la muffa non è necessario acquistare prodotti costosi antimuffa, ma basta la classica ed economica candeggina. Se leggeste l'etichetta dei prodotti antimuffa, notereste che sono composti per la maggior parte da acqua ed ipoclorito di sodio (candeggina), più alcune sostanze stabilizzanti e inibenti della muffa. Purtroppo, e parlo per esperienza essendo la mia una vecchia casa di corte, non sono efficaci come dicono, ovvero, rimuovono la muffa, ma non ne prevengono veramente la ricomparsa. Risultato: un sacco di soldi spesi per un miraggio. 

La candeggina non è un sistema ecologico per combattere la muffa, ma purtroppo è l'unico veramente efficace e quantomeno economico. Vi basterà mettere un pochino di candeggina pura in uno spruzzino e nebulizzare su tutta la zona da trattare, lasciando agire un quarto d'ora. 

Ricordate di areare bene mentre fate questo lavoro, perché la candeggina a contatto con la muffa sprigiona dei vapori piuttosto tossici! 

Trascorso il tempo necessario, risciacquare con un panno umido e asciugare bene con una stufetta o con il phon. Così facendo la muffa resterà lontana da casa vostra almeno per qualche tempo. 

Parlando di muffa il discorso sulla salubrità dell'aria di casa viene di conseguenza: ricordate sempre che una buona areazione dei locali è l'unica arma che avete per tenere a bada la muffa dalle vostre pareti e dai vostri polmoni. 

Una parentesi sui profumatori d'ambiente: partendo dal presupposto che una casa pulita non necessita di profumatori d'ambiente, se proprio volete dare un tocco profumato alla vostra casa vi consiglio vivamente la Carta Aromatica d'Eritrea. Questo prodotto contiene oli essenziali 100% naturali, quindi non libera nell'ambiente sostanze chimiche nocive come avviene con i profumatori elettrici. Per questo motivo è adatta all'utilizzo in presenza di bambini. 


Un listello viene fatto bruciare e il profumo persiste per alcune ore. Una confezione da 24 listelli costa circa 4 euro e per funzionare non necessita ne di elettricità ne di gas propellenti, risultando quindi estremamente ecologico ed economico. Gli oli essenziali e le resine (35 in tutto) contenuti nella carta d'Eritrea hanno proprietà disinfettanti, antisettiche, sedative e rivitalizzanti

Ieri, dopo essermi accorta della muffa dilagante ne ho accesa subito una. Il suo profumo esotico ha qualcosa di magico ed è eccezionale per eliminare gli odori di fumo e cucina. 

Torno alle mie pulizie! Ma prima, un buon caffè!

Buona giornata!

Emanuela




lunedì 18 novembre 2013

- 3 settimane agli addobbi natalizi!!

Ciao a tutti,


mancano solo 3 settimane all'Immacolata, giorno in cui la mia casetta si illuminerà di mille colori del Natale!

I profumi dell'aria autunnale, fatti di caldarroste e foglie cadenti, lasceranno il posto all'inebriante pizzicore di zenzero e mandarini e tutto si colorerà di festa!
Per me il Natale ha sempre rappresentato un momento magico dell'anno, una parentesi temporale in cui riempire il cuore di buoni propositi, in cui incontrare finalmente quel parente che altrimenti non vedresti per anni, in cui sognare con i più piccoli di un omino magico che realizza desideri, in cui ricordare che tanto tempo fa un uomo coraggioso ha cambiato le sorti del mondo; una parentesi in cui rallentare i ritmi, coccolarsi con thé e biscotti guardando un film che crea incanto e intorno a te, la tua famiglia ...


E a me piace molto coltivare anche l'attesa, che fa crescere e moltiplica il piacere del momento che verrà!



Quindi ritorno con i piedi per terra e ... via con i preparativi per accogliere il Natale al meglio!



Per prima cosa, ci sono da rinfrescare piatti e bicchieri per ricevere chi vorrà farmi dono di una visita; poi i vetri, belli puliti per poter essere poi decorati con attacca e stacca natalizi; infine una bella lucidata a tutto ciò che è opaco e non rifletterebbe al meglio le luci di Natale!!



A tal proposito, vi volevo lasciare una ricettina per farvi in casa da soli il multiuso super ecologico!




Nel percorso verso uno stile di vita ad impatto minimo, la strada più facile da percorrere è quella di sostituire i prodotti inquinanti con quelli ecologici e 100% biodegradabili iniziando da quelli meno essenziali. In questo modo si comincia a prendere confidenza con la detergenza ecologica.

Va sicuramente sfatato infatti che i rimedi della nonna possano sostituire completamente ed in maniera "indolore" i prodotti chimici appositamente formulati per essere profumati, senza risciacquo, comodi da dosare ed usare e, perché no, belli da vedere!

Ci vuole indubbiamente un pochino di pratica ed una certa voglia di sperimentare. Dovete considerare il cambiamento come una sfida da superare!! Presa la mano, pulire con sistemi ecologici vi piacerà, vedrete! E quale momento migliore può esserci se non salutare il vecchio anno ed i vecchi prodotti ed accogliere il nuovo anno con questa nuova filosofia?

Potete iniziare fabbricando il vostro spruzzino multiuso. Potete riciclare lo spruzzino del vostro vecchio multiuso terminato, in nome del riciclo, oppure incentivarvi comprando uno spruzzino colorato che vi piaccia, almeno in fase iniziale il fine giustifica i mezzi.

Ponete nello spruzzino:
500 ml di acqua
500 ml di aceto
10 gocce di olio essenziale di eucalipto, limone o tea-tree

Questo multiuso è ottimo per bagno e cucina perché sgrassa, lucida, disinfetta, deodora e rimuove il calcare.
Non ci credete? Provateci! In fondo, cosa vi costa? Poco, veramente poco! Un altro buon motivo per cambiare multiuso!

Volete un prodotto più "energico"?

500 ml di acqua
300 ml di aceto 
200 ml di alcool denaturato
10 gocce di olio essenziale di eucalipto, limone o tea-tree

Un multiuso più delicato?

900 ml di acqua
100 ml di aceto
10 gocce di olio essenziale di eucalipto, limone o tea-tree

Quest'ultimo può essere utilizzato anche su mobili in truciolato rivestito. 

Ricordatevi di non utilizzare il multiuso in aceto (nemmeno quello delicato) su marmo, granito, legno e tutti quei materiali che temono i prodotti acidi. 



Non temete l'odore d'aceto: l'olio essenziale lo neutralizza in parte e comunque una volta asciugato l'odore scomparirà. Approvato dal mio compagno! Provare per credere!!



Buona giornata!



Emanuela


domenica 3 novembre 2013

Decrescere ...

Ciao a tutti, 

da circa un annetto, ovvero, da quando sono rimasta a casa, mi sto interrogando sulle cause che hanno portato la nostra società fino a qui. Nella mia testa rimbomba sempre più di frequente il vecchio adagio "si stava meglio quando si stava peggio" e devo dire che inizio a pensare che sia proprio vero. 

Nel momento in cui mi sono resa conto che sarei rimasta a casa senza lavoro, mi sono sentita persa perché temevo che le giornate, una volta occupate freneticamente da lavoro, casa e famiglia, sarebbero diventate incredibilmente vuote. L'aspetto economico non mi preoccupava, sapevo che ce l'avremmo fatta anche con un solo stipendio. Cosa mi rendeva così sicura?? Non di certo l'ammontare della busta paga del mio compagno, ma la consapevolezza che sarebbe stato possibile vivere felici con meno, in barba al modello consumista che ci viene servito in tutte le salse, modello per il quale sei qualcuno solo se hai. "Se hai cosa?" direte voi. Tutto, non importa cosa, tutto quello che il sistema capitalista ti propina come indispensabile ed irrinunciabile. La cosa preoccupante è che al crescere dei beni materiali posseduti, non corrisponde una crescita del benessere psicofisico delle persone.

Allora ho fatto un piccolo esercizio, mi sono seduta sul divano e ho iniziato ad osservare quello che avevo intorno: televisore, DVD recorder, stereo, PC, ma anche PC portatile e tablet. Salto l'elenco dei mobili e passo a: robot da cucina, ma anche frullatore ad immersione e minifrullatore tuttofare, formo tradizionale, ma anche microonde e ho quasi vergogna nel fare l'elenco delle cianfrusaglie che ho dentro i mobili della cucina. La mia riflessione si ferma alla cucina e rabbrividisco al pensiero che ho ancora bagno, camera, ripostiglio e soprattutto, cantina!

Ho fatto quindi mente locale su tutte le cose da me possedute e a quanto di ciò sia veramente utilizzato. Ho scosso la testa e mi sono rammaricata con me stessa. Si, perché dovete sapere che per natura io non sono maniaca dello shopping e che provenendo da una famiglia che non aveva molta disponibilità economica, sono abituata a ponderare bene gli acquisti e non incline agli "acquisti compulsivi". Tuttavia non sono immune dai condizionamenti indotti e tutta la cianfrusaglia in mio possesso ne è la prova. 

Allora mi sono detta: quanti soldi avrei ora in più se solo fossi stata meno condizionabile, meno passiva davanti ai lavaggi del cervello mediatici? Tanti. Da qui la consapevolezza che vivere con uno stipendio è possibile grazie ad un consumo critico. Ho iniziato ad informarmi su quali sono i sistemi per ridurre i consumi senza che ne risentano i "servizi". 

La prima cosa che ho fatto, è stata rendere la mia casa "a risparmio energetico" per quanto riguarda la corrente elettrica. Ho quindi investito gradualmente in lampadine led, cambiando tutte le vecchie lampadine a risparmio energetico via via che si fulminavano, con queste lampadine di nuova generazione. Il vantaggio è che si accendono subito come quelle ad incandescenza, ma consumano un decimo. Ho inoltre dotato tutti gli apparecchi elettronici di ciabatta con interruttore, in modo da interrompere il flusso di corrente quando non sono utilizzati. Si, perché come ben sapete gli apparecchi elettronici (PC, TV stereo, ecc.) rimangono costantemente in tensione ed alcuni hanno anche lucine che sebbene a led, fanno si che la corrente continui a passare costantemente. Solo apparentemente il consumo è irrisorio: se moltiplicate il consumo di un'ora, per 24 ore, per 365 giorni, sono bei soldini che se ne vanno. Solo a titolo esemplificativo vi riporto un link: 


Successivamente è stato il turno degli elettrodomestici: lavatrice e lavastoviglie rigorosamente a pieno carico e cicli a bassa temperatura. 

In ultimo occhio alle luci: accese solo se servono davvero. Una luce guida? Avete mai pensato alle candele?? Ho in mente un post riguardante l'autoproduzione, prossimamente su questo blog!

Non ci crederete ma con queste accortezze i miei consumi elettrici sono passati in media da 500 a 200 KW a bimestre!! Ho guadagnato io, ma ha guadagnato anche l'ambiente!

OK, fin qui è stato facile, il difficile arrivava ora, e riguardava la perdita dell'abitudine a comprare inutilmente. Il primo passo da compiere è mentale, bisogna rivedere gli schemi usati fin'ora e prendere consapevolezza di ciò che realmente serve per vivere bene: non mi servono 25 magliette, tanto poi indosso sempre e solo le solite 5, non mi serve per forza il frigo pieno, tanto poi finisce tutto in spazzatura. Cassetto e frigo vuoto inizialmente ci faranno sentire persi, disorientati e magari ci daranno anche senso di malessere, ma ricordate, non è reale, non state togliendo nulla di essenziale alla vostra vita e questa sensazione passerà presto lasciandovi un senso di leggerezza. Ogni volta che sentite la siatuazione sfuggirvi di mano fatevi sempre la stessa domanda: è veramente necessario?? Vi assicuro che gli acquisti futuri avranno un sapore completamente diverso e il senso appagante di uno shopping consapevole dura molto più a lungo!

Infine, non pensiate di essere soli in questa battaglia contro il consumismo! Finalmete iniziano a nascere siti dedicati al baratto o al semplice regalo di oggetti in buono stato che però a noi non servono più. Il primo sito che ho utilizzato è stato Reoose; successivamente mi sono iscritta ad un gruppo su facebook. Ho così regalato o barattato alcune cose che non utilizzavo e ho avuto la possibilità di avere una scrivania ed alcuni vestiti per mio figlio senza spendere nulla. Tutto in ottimo stato. Alla base vi è un cambio radicale di mentalità che fa perno sul concetto di riutilizzo di tutto ciò che non è ancora pronto per la discarica, con un vantaggio per le persone e per l'ambiente.

Il discorso potrebbe proseguire e probabilmente ci ritornerò, ma non è mia intenzione annoiarvi. Chiudo la riflessione soffermandomi solo un attimo sull'insoddisfazione genereale che questo sistrema ha portato nella nostra società e su come erroneamente la si colleghi allo stato economico. Sempre più spesso mi capita di incontrare persone che sono insoddisfatte non tanto del trattamento economico a loro riservato, ma dalle condizioni di vita, caratterizzata da troppo tempo dedicato ad un lavoro che non da soddisfazioni e troppo poco da dedicare a ciò che piace davvero o alle altre persone ed il tentativo di riempire il vuoto dell'anima con gli oggeti non sazia!

Se avete ancora qualche minuto di tempo vi consiglio la visione di un video che spiega molto bene perché il modello economico attuale non è adeguato ne dal punto di vista economico ne da quello etico.


Buona visione e buona riflessione!!

Emanuela