lunedì 9 dicembre 2013

W gli addobbi!!!

Ciao a tutti,

finalmente ci siamo!! Le case di chi come me amano le vecchie tradizioni domenica si sono illuminate delle luci del Natale e dei sorrisi dei bambini!

Non vedevo l'ora! Casa mia sembra ancora più bella. Il bello di quest'anno è che il mio bimbo ora canticchia canzoncine ed insieme improvvisiamo improbabili balletti!

Gli ultimi due giorni non ho aggiornato il mio blog perché sabato ne ho approfittato per andare anche quest'anno alla fiera dell'artigianato e ieri chiaramente abbiamo addobbato la casa. 

Per quanto riguarda la fiera quest'anno non avevo grossa disponibilità, ma è comunque interessante e fonte di ispirazione fare un giro tra gli artigiani. Sono riuscita anche a fare piccoli affari portandomi a casa 125 g di burro di karitè a 5 euro, 9 bacche di vaniglia bourbon a 5 euro, un bel pacchettino di cannella in stecca a 3 euro e ben un chilo di miele di girasole (buonissimo!!) a 7,5 euro. Posso ritenermi soddisfatta!

Al ritorno dalla fiera e prima di correre a cena da mio cognato, ho anche rinfrescato la mia pasta madre, togliendone la metà (meno di un etto) e aggiungendo 50 ml di acqua e 100 g di farina.  Siccome la pallina si era asciugata in superficie nell'eliminare la metà dell'impasto ho tolto la parte secca, ho aggiunto un goccino d'acqua sul fondo del contenitore e invece di utilizzare il panno ho adagiato il coperchio del contenitore in modo da lasciare una fessura per l'aria. Per la fretta non ho fatto la foto, considerate che la pallina di pasta non era molto diversa da come era all'inizio. 

Ieri ha iniziato a fermentare. Ecco com'era intorno alle 5 del pomeriggio:



Ho fatto un secondo rinfresco come descritto sopra e continuerò così fino a quando la pasta non inizierà a lievitare in 4 ore (ci potrebbero volere anche 15 giorni).

Nel frattempo utilizzerò il coperchio del contenitore e non il panno per proteggere l'attuale colonizzazione della pasta e nel caso dovesse seccare troppo, aggiungerò un goccino d'acqua sul fondo del contenitore.

A presto

Emanuela

venerdì 6 dicembre 2013

Pasta acida o pasta madre? Sicuramente lievito naturale!

Ciao a tutti, 
qualche tempo fa parlando con mia cugina sono venuta a conoscenza che possiede una macchina per il pane che lei non usa. Allora, da brava re-user, ho chiesto se fosse disponibile a prestarmela, perché l'idea di fare il pane in casa mi ha sempre allettato. 

Per un periodo ho provato a fare il pane in casa, ma la cottura nel mio forno non mi soddisfaceva: il pane risultava troppo duro nella crosta e non ben cotto nel centro. Non sono mai riuscita a settare il forno adeguatamente, ma la causa potrebbe anche essere del forno vecchio che scalda di più verso la parete di dietro e meno verso la porta. Avevo anche provato a fare la pasta madre (o pasta acida o lievito naturale), ma ho commesso alcuni errori che non mi hanno portato ad un buon risultato.

Tuttavia considerando che a distanza di tempo non vi è ancora una legge che obblighi a specificare quando il pane è ottenuto mediante addizione di enzimi e visto che la cuginetta mi presta la macchina per il pane è arrivato il momento di riprovarci. 

Il pane ottenuto mediante lievitazione con aggiunta di enzimi è infatti molto diffuso ed impossibile da distinguere da quello a lievitazione naturale. Ha il grande vantaggio di permettere lievitazioni veloci (comode in un'epoca in cui vogliamo pane fresco a tutte le ore) producendo un pane soffice e fragrante, ma al contempo produce un pane con un indice glicemico, ovvero, la velocità con cui aumenta il valore della glicemia nel sangue a seguito dell'ingestione di un alimento, altissimo e l'ingestione di 100 g di questo pane è paragonabile a l'ingestione di 100 g di zucchero. Che cosa vuol dire? Vuol dire che quando mangiamo questo pane avremo un senso di sazietà momentaneo che si esaurisce in fretta, poiché i recettori della fame sono regolati dal riempimento dello stomaco e dalla glicemia, e quest'ultima si impenna dopo il pasto e crolla velocemente grazie all'azione dell'insulina. Se si è in salute questo non è nocivo, anche se può portare a mettere su peso, ma pensate cosa accade ad una persona diabetica!

Purtroppo questo è uno dei difetti del nostro tempo, in cui alimenti ottenuti con processi industriali e alimenti ottenuti in maniera tradizionale coesistono e la legge non si consente di scegliere in maniera consapevole. 

Ma ritorniamo alla panificazione tradizionale. Il lievito naturale si ottiene mescolando acqua e farina e lasciando che Madre Natura faccia il resto. I batteri presenti nell'aria intaccheranno l'impasto ed inizieranno a fermentare lo zucchero (amido), creando anidride carbonica (CO2) che potremo apprezzare con la formazione di bolle nell'impasto. Rinfrescando l'impasto si fornirà ai batteri nuova materia prima da fermentare e si otterrà la colonizzazione stabile di lieviti e lattobacilli. 

Il lievito naturale è quindi differente dalla pasta di riporto, che si ottiene conservando parte dell'impasto per il pane a cui si è aggiunto del lievito di birra. Il lievito naturale contiene un mix di batteri e lieviti con un potere nutritivo molto superiore e una digeribilità più elevata. 

Ci vorranno circa 20 giorni per ottenere una pasta madre che abbia la "forza" per poter far lievitare l'impasto per il pane. Iniziando oggi se tutto andrà bene dovrei ottenere la mia pasta madre per Santo Stefano, giorno in cui andrò a prendere la macchina per il pane. 

Ecco cosa ho fatto: 

ho preso 100 g di farina 0 e ho aggiunto 60 ml di acqua tiepida e li ho versati in un contenitore capiente (fig. A). Ho impastato fino ad ottenere una pallina liscia e omogenea (fig. B). Ho coperto con un panno, fissandolo al contenitore con un elastico (fig. C). Ho riposto il contenitore a riparo dalla luce a temperatura ambiente (no vicino ai termosifoni!!). 


Ora devo solo aspettare 24 ore. Domani alla stessa ora eliminerò 100 g di impasto e lo sostituirò con altri 100 g di farina e 50 ml di acqua.

Speriamo a questo giro di ottenere un buon lievito naturale.

Buona lievitazione!!

Emanuela

mercoledì 4 dicembre 2013

Tanto che cosa hai da fare??

Piccola riflessione sulle assurdità che si dicono alle persone disoccupate. 

Chi è disoccupato si trova suo malgrado a sentire una serie di sciocchezze uscire dalla bocca di chi lavora e spesso non è tanto quello che viene detto, ma come ciò viene detto. Appurato che chi è a casa ha molto più tempo libero rispetto a chi lavora, questo non vuol dire che chiunque possa sentirsi libero di proporti i passatempi più svariati e privi di qualsiasi fondamento di ragionevolezza. 

"Perché non vai in banca tanto che cosa hai da fare? (aria di sufficienza) Così non ti annoi! (sorriso sarcastico)". Certo, è risaputo che fare la coda in banca o in posta sia un passatempo ambito dai più. Io non vedo l'ora di alzarmi la mattina e di andare a fare la coda in posta!! Come sono fortunata ad avere il tempo per poterlo fare!!

"Perché non esci! Fatti un giro per il quartiere, prendi un pò d'aria che ti fa bene!" Anche questa attività è risaputo essere la preferita dalle persone che lavorano. Ci sono lavoratori disperati all'idea di non avere il tempo per fare una passeggiata in solitario ed al freddo per il quartiere desolato di periferia! 

"Dai guarda il lato positivo, puoi fare le pulizie di casa un pò alla volta senza ammazzarti di lavoro!" Vedi che stupida che sono! Tutti i giorni posso svegliarmi e gioire di poter pulire oggi il bagno, domani la cucina, poi il soggiorno, la camera e infine ricominciare da capo!! Giorno dopo giorno, inesorabilmente e sempre in solitudine!! Ma quanto sono fortunata ad avere il tempo per poterlo fare!!

Inoltre se sei a casa hai sicuramente il tempo per fare la spesa, farti fare 20 preventivi per la canna fumaria, tenere in ordine i documenti, intrattenere rapporti con il vicinato, andare a fare utili giri per negozi senza soldi in tasca, bere un caffè con le amiche (che lavorano: virtuale quindi?), cucinare manicaretti all'altezza di Master chef, ecc..

"Ciao! Senti, scusa, posso chiederti un favore?" "Si, certo, dimmi pure!" "Prepareresti 40 stelline di carta per decorare lo sfondo del palco per la recita? Tu non lavori, giusto?"

Già, giusto. E quindi eccomi qui a disegnare e ritagliare stelline di carta per la recita del mio piccino e tra disegna e ritaglia 2 ore della mia giornata se ne sono andate. Tanto che cos'ho da fare?


Il problema non è il tempo libero o i modi per impegnare il tempo, il problema è il valore che la gente da al tuo tempo da disoccupata, che sicuramente vale meno del loro. Pensare che basterebbe un semplice "Hai tempo per...?" di circostanza a fare da pacere ... Forse loro, che sono la forza lavoro e che fanno quello che fai tu in meno tempo, considerano te da un lato fortunata ad avere tutto quel tempo libero e dall'altro ingrata perché non ne sai gioire.

Ma d'altronde prima o poi tutti dobbiamo fare i conti con il karma, e ora tocca a me, perché io quando lavoravo parlavo ai disoccupati come ora chi lavora parla a me!! E questo serve, serve tanto a capire che non bisognerebbe mai giudicare le vite degli altri perché nessuno può sapere veramente come vive un'altra persona fino a quando non ci si trova negli stessi panni.

Non si può capire la noia nel ripetere le stesse cose giorno dopo giorno. Certo, so che anche il lavoro è ripetitivo, ma il solo fatto di scambiare due parole con il collega o con il cliente, rende ogni giornata differente dalla precedente.

Va bene, faccio i conti con il mio karma, taglio stelline e sto zitta! Mi serva da lezione!!

Però almeno voi, mariti, mogli o co.co.co (compagno/a continuativo/a e condannato/a), almeno voi, cercate di comprendere che noi vi siamo immensamente grati per il fatto che vi prendete cura di noi, lavorando e provvedendo al nostro sostentamento, e per questo ricambiamo amorevolmente facendovi trovare una casa accogliente e un pasto adeguato.

Almeno voi cercate di comprendere che se le vostre giornate iniziano accendendo il PC o tirando su la saracinesca e terminano spegnendo il PC e chiudendo la saracinesca, le nostre iniziano al risveglio e terminano quando ritocchiamo il letto.

Almeno voi ogni tanto alzate gli occhi dalla TV e fate la fatidica domanda: " Hai bisogno di aiuto?", perché noi comprendiamo che lavorate, siete stanchi e il vostro tempo libero è prezioso, ma almeno voi, se veramente tenete a noi, ridate valore al nostro tempo

Allora non ve ne saremo solo immensamente grate, ma ricambieremo con tutto il nostro amore!

Emanuela

martedì 3 dicembre 2013

La casa in campagna: di sogno in sogno.


Vorrei poter vivere in una casa di campagna. 

Vorrei che la mia giornata fosse scandita dai ritmi perfetti della natura e non dal ticchettio frenetico dell'orologio. 

Vorrei vedere le mie primavere colorarsi di verde, lilla e rosa e le mie estati accendersi della luce del sole e dei riflessi dei frutti maturi. 

Vorrei lasciar svegliare i miei sensi all'equinozio di primavera, con i fiori, ed avere mani sapienti nell'accogliere ed impreziosire ciò che Madre Natura offre di più bello. 

Vorrei avere primavere ed estati laboriose e gioiose, autunni ed inverni lenti, da assaporare. 

Vorrei vedere il mio bambino giocare sereno sull'erba, lontano da pericolose automobili, al riparo da chi ha solo cattivi pensieri e dallo smog che soffoca qualsiasi ispirazione. 

Ora vorrei chiudere gli occhi ... sentire d'estate con le orecchie il silenzio che brulica di operosi insetti ed uccelli cinguettanti comporre melodie amorose e con il naso i profumi di terra, erba, frutta e fiori. 

D'inverno, vedere la campagna che dorme cheta, poter sentire il rumore della pioggia e della neve che scendono dal cielo e nell'aria note di té profumati di spezie, frutta secca e legna che arde nel caldo camino. 

Godere del tempo in famiglia davanti al fuoco, fatto di risate, favole e magia d'altri tempi ... 

Vorrei tutto questo e volevo condividere il mio sogno ad occhi aperti, come a renderlo più reale. 

Ora si muove nell'etere da me a voi, e da voi ritorna nel sogno.